Le spese notarili detraibili sono una particolare categoria di spese che i contribuenti possono sottrarre dal proprio reddito imponibile, riducendo così l’importo delle tasse da pagare. Si tratta, in questo caso, di importi versati per gli atti notarili, come la stipula di un mutuo o l’acquisto di una casa, regolati dalla normativa fiscale vigente. In questo articolo, esploreremo più da vicino quali tipologie di spese rientrano in questa categoria e quali regole e procedure è obbligatorio rispettare per poter beneficiare delle detrazioni in questione.
Spese notarili detraibili 2024, quali sono e come funzionano?
Nel modello 730 i contribuenti possono detrarre le spese notarili pagate per l’acquisto di una casa. Si noti, tuttavia, che il legislatore non ha permesso di detrarre l’intero importo dell’onorario notarile, ma solo ed esclusivamente quello pagato per l’atto di mutuo. Più nello specifico, le spese notarili prevedono un’agevolazione IRPEF del 19%, calcolata su un importo massimo di 4.000 euro, mentre il rimborso ottenibile, in genere, non supera la soglia di 760 euro.
A questo proposito, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sulle spese effettivamente detraibili tramite il modello 730. Queste includono:
- il compenso del notaio per la stipula del mutuo, ma non quelli per la conclusione del contratto di compravendita;
- gli importi versati dal notaio per conto del cliente. A titolo esemplificativo, rientrano in queste spese anche i costi effettuati per l’iscrizione e la cancellazione dell’ipoteca.
Ciò nonostante, è bene specificare che il limite di 4.000 euro va inteso come somma di tutte le spese accessorie, tra le quali sono comprese naturalmente:
- l’intero ammontare del maggior importo pagato a causa delle fluttuazioni dei tassi di cambio sui prestiti erogati in altre valute;
- le commissioni di intermediazione che spettano agli istituti finanziari;
- le imposte fiscali, comprese le tasse sull’iscrizione o sulla cancellazione di ipoteche e quelle alternative sul capitale finanziato, ma anche le cosiddette “commissioni” per il rimborso delle rate
- le spese di perizia tecnica, notarili e professionali;
- Infine, sono incluse tra gli oneri accessori anche le penali per l’estinzione anticipata dei mutui, ecc.
Quali spese non si possono detrarre?
Naturalmente, alcune spese notarili non possono essere detratte. Tra queste figurano:
- l’assicurazione stipulata sull’immobile durante l’acquisto;
- l’onorario del notaio e le spese legate al contratto di compravendita;
- le spese di registro, che comprendono imposte ipotecarie, catastali e IVA.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha escluso altre spese che non possono essere detratte al 19%. In particolare, non sono ammissibili per la detrazione gli interessi pagati per:
- le spese legate a contratti di finanziamento diversi dal mutuo, come crediti bancari o cessioni dello stipendio. La stipulazione di un’imposta ipotecaria non fa differenza in questo caso;
- un prefinanziamento ottenuto per finanziare il mutuo stesso.
Come detrarre le spese notarili e di mediazione?
Vediamo meglio quali regole e procedure è fondamentale seguire per poter beneficiare delle spese notarili detraibili 2023.
Metodi di pagamento ammessi
La legge di Bilancio 2020 ha stabilito l’obbligo di utilizzare sistemi di pagamento tracciabili per poter usufruire delle detrazioni fiscali tramite il modello 730. I servizi offerti dal notaio possono, quindi, essere pagati con le seguenti modalità:
- pagamento in contanti, l’uso di denaro contante è consentito entro determinati limiti. Fino al 31 dicembre 2022, il limite previsto era di 1999,99 euro, mentre a partire dal 2023 questo è stato aumentato a 5000 euro;
- assegno bancario con clausola di non trasferibilità;
- assegno circolare;
- bonifico, che può essere effettuato anche in modalità telematica utilizzando un’app specifica o banca online;
Infine, è possibile pagare le spese notarili e di mediazione tramite carte di credito o bancomat. In questi casi, però, è importante verificare che il notaio accetti questi mezzi di pagamento, poiché in possesso di un POS.
Documentazione da conservare
Per ottenere la detrazione del 19% sulle spese notarili è anche necessario che il contribuente conservi la fattura emessa dal notaio, insieme a tutti i documenti comprovanti le altre spese detraibili. Grazie a questa precauzione, sarà possibile dimostrare direttamente all’Agenzia delle Entrate di aver effettivamente sostenuto tali spese, determinando al contempo l’importo corretto.
Compilazione modello 730
Per quanto riguarda le spese notarili detraibili 2024, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che a queste si può avere accesso in dichiarazione dei redditi. La procedura da seguire prevede l’utilizzo del modello 730, nel quale gli importi versati devono essere inseriti all’interno del Quadro E, nella Sezione I, rispettivamente al rigo E7, denominato “Interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale”.
Si possono detrarre spese notarili per l’acquisto della seconda casa?
Per quanto riguarda le spese notarili detraibili su seconda casa, l’istituto del Tuir si è pronunciato, escludendo chiaramente la possibilità di poter usufruire dell’agevolazione fiscale del 19% relativamente ai costi sostenuti per il mutuo per l’acquisto di una seconda casa di proprietà.
Ciò nonostante, l’ente in questione ha dato il via libera alla detrazione per i mutui per l’acquisto di un immobile aggiuntivo a quello adibito ad abitazione principale. In questo caso, l’agevolazione si applica quando le due abitazioni sono unite per formare un unico complesso residenziale. Ciò significa che il secondo mutuo deve essere collegato al primo per poter avere diritto al beneficio fiscale delle spese notarili detraibili.
Fonte: Idealista 02/09/2024